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L’Umbria \u00e8 nota per i numerosi santi che vi ebbero i natali. S.Benedetto, il fondatore del monachesimo occidentale e dell\u2019Ordine Benedettino, \u00e8 nato a Norcia nel 460 aC. Nel XIII secolo ad Assisi nacquero san Francesco e santa Chiara; il primo fond\u00f2 l\u2019ordine religioso francescano, mentre la seconda istitu\u00ec l’Ordine femminile delle \u00abpovere recluse\u00bb (chiamate in seguito Clarisse.
\nI monasteri pi\u00f9 importanti della regione sono San Pietro a Perugia, Sassovivo, nei pressi di Foligno, Santa Maria di Valdiponte, a Montelabbate vicino a Perugia, San Benedetto del monte Subasio, nei pressi di Assisi, San Salvatore di Monte Corona e l’abbazia di Petroia, nei pressi di Citt\u00e0 di Castello<\/p>\n
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Jacopo de’ Benedetti detto Jacopone da Todi \u00e8 stato un religioso e poeta italiano venerato come beato dalla Chiesa cattolica. I critici lo considerano uno dei pi\u00f9 importanti poeti italiani del Medioevo, fra i pi\u00f9 celebri autori di laudi religiose della letteratura italiana.<\/p>\n
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Nato tra il 1230 e il 1236 da Iacobello, di una nobile famiglia tuderte, Iacopone studi\u00f2 legge probabilmente all’universit\u00e0 di Bologna e intraprese la professione di notaio e procuratore legale, conducendo una vita spensierata. Nel 1267 spos\u00f2 Vanna, figlia di Bernardino di Guidone conte di Coldimezzo. La moglie mor\u00ec l’anno seguente durante una festa, per il crollo del pavimento della stanza da ballo; dopo che sul corpo della moglie fu trovato un cilicio, Iacopone abbandon\u00f2 la vita mondana e, distribuiti ai poveri i propri averi, peregrin\u00f2 per dieci anni, vivendo di elemosina e subendo continue umiliazioni. Nel 1278 entr\u00f2 come frate laico nell’ordine francescano, probabilmente nel convento di Pantanelli presso Terni, scegliendo la corrente rigoristica degli Spirituali, o “fraticelli”, che si contrapponevano alla corrente predominante dei Conventuali, portatori di un’interpretazione pi\u00f9 moderata della Regola francescana. Nel 1288 Iacopone si trasfer\u00ec a Roma, probabilmente presso il Cardinale Bentivenga.
\nIacopone fu tra i firmatari del Manifesto di Lunghezza del 10 maggio 1297, con cui gli avversari di Bonifacio VIII, capeggiati dai cardinali Jacopo e Pietro Colonna chiedevano la deposizione del papa e l’indizione di un concilio. La risposta di Bonifacio VIII non si fece attendere: scomunic\u00f2 tutti i firmatari con la bolla Lapis abscissus e cinse d’assedio Palestrina, la roccaforte dei dissidenti. Nel settembre del 1298 Palestrina fu presa e Iacopone fu spogliato del saio, processato, condannato all’ergastolo e imprigionato nel carcere conventuale di san Fortunato a Todi. Solo alla morte di Bonifacio, nel 1303, fu liberato, vivendo poi gli ultimi anni a Collazzone Todi, dove mor\u00ec la notte di Natale del 1306, nell’ospizio dei Frati Minori annesso al convento delle Clarisse.<\/p>\n
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Rita da Cascia Lotti \u00e8 stata una religiosa italiana, monaca agostiniana nella regione di Cascia, in provincia di Perugia, proclamata santa da papa Leone XIII nel 1900. Molti sono i segni soprannaturali che i credenti attribuiscono a Rita da Cascia.<\/p>\n
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la sera del venerd\u00ec santo dopo la predica di Fra’ Giacomo della Marca, affascinata dalla descrizione della passione di Cristo, avrebbe ricevuto una spina dalla corona di Cristo conficcata sulla fronte. La madre badessa rifiut\u00f2, in seguito a tale evento, la richiesta della santa di partire per Roma con le altre suore per un pellegrinaggio. Per\u00f2, il giorno prima di partire, la tradizione vuole che la spina nella fronte spar\u00ec e cosi Rita pot\u00e9 partire. La spina fu portata da santa Rita per i suoi ultimi quindici anni. Il giorno del battesimo sarebbero apparse api bianche sulla sua culla, api nere al suo letto di morte, una rosa rossa fiorita in inverno e due fichi sull’albero nel suo orto vicino a casa sua. Prima di morire mand\u00f2 sua cugina a prenderli.
\nLa venerazione di Rita da Cascia da parte dei fedeli inizi\u00f2 subito dopo la sua morte e fu caratterizzata dal numero e dalla qualit\u00e0 di eventi prodigiosi riferiti alla sua intercessione, tanto che divenne “la santa degli impossibili”. La sua beatificazione \u00e8 del 1627, 180 anni dopo la sua morte, durante il pontificato di Urbano VIII Barberini, gi\u00e0 vescovo di Spoleto. Leone XIII, nel 1900, la canonizza come santa.
\nIl corpo di santa Rita \u00e8 custodito all’interno di una teca in vetro, in un ambiente del convento annesso alla basilica di Cascia: da essa si pu\u00f2 osservare, attraverso un’ampia grata, che il corpo stesso risulta essere mummificato.<\/p>\n
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San Benedetto da Norcia, fondatore dell’ordine dei Benedettini, \u00e8 il protettore dell\u2019Europa e degli studenti. Dopo un periodo di solitudine presso il sacro Speco di Subiaco, pass\u00f2 alla forma cenobitica prima a Subiaco, poi a Montecassino.<\/p>\n
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La sua Regola, che riassume la tradizione monastica orientale adattandola con saggezza e discrezione al mondo latino, apre una via nuova alla civilt\u00e0 europea dopo il declino di quella romana. In questa scuola di servizio del Signore hanno un ruolo determinante la lettura meditata della parola di Dio e la lode liturgica, alternata con i ritmi del lavoro in un clima intenso di carit\u00e0 fraterna e di servizio reciproco. Nel solco di San Benedetto sorsero nel continente europeo e nelle isole centri di preghiera, di cultura, di promozione umana, di ospitalit\u00e0 per i poveri e i pellegrini. Due secoli dopo la sua morte, saranno pi\u00f9 di mille i monasteri guidati dalla sua Regola.<\/p>\n
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